Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020

Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020 – Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione del 15 maggio 2020

Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione del 15 maggio 2020.
Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19
2020, 28 p. Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020

Il rapporto presenta una panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19. Le indicazioni si basano sulle evidenze, a oggi disponibili, relativamente alla trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, della sopravvivenza del virus su diverse superfici e dell’efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo. Il documento include anche indicazioni sul trattamento del tessile da effettuarsi in loco (sia abbigliamento in prova che superfici non dure quali arredi imbottiti, tendaggi, ecc). Il rapporto precisa i termini usati nell’ambito della disinfezione chiarendo la differenza tra disinfettante, sanificante, igienizzante per l’ambiente e detergente.

Vai all’articolo

Ricerca e gestione dei contatti di casi COVID-19 (Contact tracing) ed App Immuni

Alla luce del nuovo quadro epidemiologico e delle conseguenti riaperture disposte a decorrere dal 4 e 18 maggio u.s., è necessario procedere ad aggiornare gli strumenti messi in atto per contrastare l’epidemia COVID-19 in corso.
In questo contesto, nella fase II, il sistema ricerca e gestione dei contatti (contact tracing) deve essere aggiornato e rafforzato alle nuove esigenze anche attraverso il ricorso alle nuove tecnologie.
Il contact tracing, in combinazione con l’individuazione precoce dei casi e in sinergia con altre misure come il distanziamento fisico, è un’azione essenziale per combattere l’epidemia in corso, nonché a fini preventivi.
Lo scopo di identificare e gestire i contatti dei casi probabili o confermati di COVID-191 è quello di individuare e isolare rapidamente i casi secondari, per poter intervenire e interrompere la catena di trasmissione.

Vai all’articolo

COVID-19. Raccomandazioni operative per i tecnici verificatori

Ministero della Salute
DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA
UFFICIO 5 PREVENZIONE DELLE MALATTIE TRASMISSIBILI E PROFILASSI INTERNAZIONALE

https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=73688&parte=1%20&serie=null

Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione da sars-cov-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie

È documentato che i soggetti maggiormente a rischio d’infezione da SARS-CoV-2 sono coloro che sono a contatto stretto con paziente affetto da COVID 19, in primis gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi, e il personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni biologici di un caso di COVID-19, senza l’impiego e il corretto utilizzo dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei.
L’elevata circolazione del virus e l’alto numero di casi di COVID-19 ha comportato una riorganizzazione in molti ospedali con modifiche organizzative che hanno portato al raggruppamento dei pazienti con questa malattia in determinate aree delle strutture con una maggiore esposizione anche a procedure a rischio di generare aerosol.
Risulta, pertanto, di fondamentale importanza che tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito alle modalità e ai rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del quadro clinico di COVID-19.
Le misure generali di prevenzione e mitigazione del rischio sono fattori di protezione “chiave” sia nei contesti sanitari sia di comunità.

Vai all’articolo

Covid-19 – Operatori sanitari

In passato, l’attuazione sistematica di misure di sanità pubblica come l’individuazione attiva dei casi, il rapido isolamento dei casi e la quarantena dei contatti, nonché l’applicazione rigorosa delle pratiche di controllo delle infezioni hanno avuto successo nel controllo dei focolai.

Durante le epidemie di SARS e MERS, l’infezione del personale sanitario è stata una preoccupazione significativa. Rigorose procedure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) sono fondamentali per la sicurezza sul lavoro e per il controllo di tali agenti patogeni.

Pertanto, al fine di ridurre il rischio di diffusione di infezioni da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), si raccomanda di promuovere misure igienico-sanitarie, quali buona igiene respiratoria e etichetta respiratoria; frequente lavaggio accurato delle mani; evitando di toccarsi gli occhi, la bocca e il naso smaltimento sanitario delle secrezioni orali e nasali, evitando il contatto con i malati.

Vai all’articolo

Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, per l’emergenza COVID-19, e del d.l. 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti.

(G.U. Serie Generale , n. 198 del 08 agosto 2020)

  IL PRESIDENTE 
                      DEL CONSIGLI DEI MINISTRI 
 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400; 
  Visto il decreto-legge 23 febbraio  2020,  n.  6,  recante  «Misure
urgenti  in  materia  di  contenimento  e   gestione   dell'emergenza
epidemiologica da COVID-19»,  convertito,  con  modificazioni,  dalla
legge 5 marzo 2020, n. 13, successivamente abrogato dal decreto-legge
n. 19 del 2020 ad eccezione dell'art. 3, comma 6-bis, e dell'art. 4; 
  Visto il decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito  in  legge,
con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, legge 22 maggio 2020, n. 35,
recante «Misure urgenti per fronteggiare  l'emergenza  epidemiologica
da COVID-19» e in particolare gli articoli 1 e 2, comma 1; 
  Visto il decreto-legge 16 maggio 2020, n.  33,  recante  «Ulteriori
misure  urgenti  per  fronteggiare  l'emergenza   epidemiologica   da
COVID-19»; 

Vai all’articolo

COVID-19: il nuovo protocollo per tutelare la salute nei luoghi di lavoro

Roma, 16 Mar – Dopo che da più parti, come ricordato anche nella nostra intervista a Sebastiano Calleri (Responsabile Salute e Sicurezza – Cgil), si sottolineava l’insufficiente attenzione istituzionale verso la tutela della salute nelle aziende – in relazione all’evolversi del contagio del nuovo coronavirus – è stato sottoscritto il 14 marzo un protocollo per regolamentare le misure relative al COVID-19 nei luoghi di lavoro. Un documento che parte dalla constatazione, condivisa tra Governo e parti sociali, che la prosecuzione delle attività produttive può “avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione”.

Vai all’articolo

Covid-19 – Sicurezza dei lavoratori

In accordo con il Governo il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. Il protocollo è stato integrato il 24 aprile.

Ecco in sintesi le principali raccomandazioni per imprese e lavoratori contenute nel protocollo tra Governo, sindacati e imprese firmato il 14 marzo e integrato il 24 aprile 2020 cui fa riferimento l’allegato 12 del DPCM 7 agosto 2020.

Il 7 settembre Il Presidente del Consiglio ha emanato un DPCM che proroga al 7 ottobre le misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 contenute

 

vai all’articolo

Covid-19 – Sicurezza dei lavoratori

In accordo con il Governo il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. Il protocollo è stato integrato il 24 aprile.

Ecco in sintesi le principali raccomandazioni per imprese e lavoratori contenute nel protocollo tra Governo, sindacati e imprese firmato il 14 marzo e integrato il 24 aprile 2020 cui fa riferimento l’allegato 12 del DPCM 7 agosto 2020.

Il 7 settembre Il Presidente del Consiglio ha emanato un DPCM che proroga al 7 ottobre le misure precauzionali per contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19 contenute nel  DPCM 7 agosto 2020. Le misure sono state integrate con le indicazioni sulla ripresa delle attività scolastiche (riapertura di scuole e università) e aggiornate in relazione alle misure sul trasporto pubblico e scolastico dedicato e agli spostamenti da e per l’estero.

Vai all’articolo

Sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti al COVID-19: il Decreto

Roma, 14 Lug – Non c’è alcun dubbio che, durante l’emergenza creata dalla diffusione del virus SARS-CoV-2, il “ Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, anche nelle versioni dedicate alla sicurezza nei cantieri o a quella nel mondo della logistica, abbia rappresentato un vero e proprio faro nel mare agitato dalle incertezze, dubbi e difficoltà per aziende, lavoratori e operatori in materia di salute e sicurezza.

 

“ Protocollo condiviso” che, ripreso anche nella normativa nazionale, è diventato un documento basilare per assicurare adeguati livelli di protezione, insieme al D.Lgs. 81/2008, in coerenza con quel “modello organizzativo di prevenzione partecipato” a cui faceva riferimento Franco Bettoni, Presidente dell’Inail, in una nostra recente intervista.

 

Tuttavia ci sono aspetti del Protocollo che, pur importanti per la definizione precisa del Protocollo anticontagio aziendale, ancora si conoscono poco. E uno di questi è sicuramente relativo al Comitato istituito dal protocollo al punto 13.

 

Leggi l’articolo